La colite è un'infiammazione che colpisce il colon, ovvero il secondo tratto dell'intestino crasso.

Cos’è

La sindrome del colon irritabile (IBS = irritable bowel sindrome) è una patologia che interessa l’ultimo tratto dell’intestino, detto colon.
Comunemente viene chiamata colite, termine generico per indicare un’infiammazione del colon; anche se in realtà ne esistono di diversi tipi la colite psicosomatica (o colon irritabile) è quella più diffusa (e in forte aumento nella popolazione).
Tradizionalmente, in medicina, la sindrome del colon irritabile è una diagnosi di esclusione: non è mai stata dimostrata una correlazione con la motilità intestinale e, quindi, resta una patologia clinica indefinita.

Sintomi fisici

I sintomi della colite spastica psicosomatica sono vari, principalmente si riscontrano fastidi addominali come meteorismo, gonfiore, flatulenza, tensione, spesso associati a nausea, cefalea, ansia, stanchezza, umore depresso, difficoltà di concentrazione.
L’attività intestinale alterna periodi di stipsi a diarrea. In alcuni casi anche il dolore è saltuario e, spesso, si risolve con la defecazione; in altre forme di colon irritabile si nota una diarrea “urgente” ma non dolorosa, in concomitanza con i pasti (a volte anche con incontinenza fecale nelle forme più severe).

Cause psico-fisiche

Le cause che provocano questa malattia non sono ancora del tutto chiare, anche se dai risultati di numerose ricerche scientifiche sembra ormai nota la correlazione diretta tra la colite psicosomatica e il ripetersi nel tempo di condizioni di stress, ansia, emozioni negative nella vita del paziente.
Questi fattori psicologici sarebbero a loro volta intensificati da uno stile di vita sedentario, alimentazione disordinata e povera di fibre, assunzione di alcol, caffeina, fumo, situazioni molto comuni nella nostra società.
La sindrome del colon irritabile (o colite), dunque, è ormai considerata un disturbo a base non organica e fa parte di tutta quella vasta gamma di disturbi psicosomatici, dove condizioni di malessere psicologico vanno a provocare problemi a livello organico, in varie sedi del nostro corpo.
L’apparato gastro-intestinale (in particolare il colon) è, forse, il prediletto come bersaglio e, per avvalorare questa tesi, si fa riferimento alla cosiddetta teoria dei 2 cervelli (o asse cervello-intestino), dove si riconosce un collegamento tra il sistema nervoso centrale e l’intestino, sviluppatosi in età fetale grazie a determinate cellule aventi stessa funzione e stesse caratteristiche.

Come riconoscerla in tempo

Lo stress, ovvero la sensazione di essere tesi, angosciati, arrabbiati o oppressi mentalmente o fisicamente, può stimolare gli spasmi del colon nelle persone affette da sindrome del colon irritabile. Il colon ha molte terminazioni nervose che lo collegano al cervello, proprio come il cuore e i polmoni è in parte controllato al sistema nervoso autonomo che reagisce allo stress.

Queste terminazioni nervose controllano le normali contrazioni del colon e causano la ben nota sensazione di disagio all’altezza dell’addome durante i momenti di stress. Spesso, infatti, quando si è nervosi o giù di morale, ci si lamenta di avere i crampi o le farfalle allo stomaco. Nei pazienti affetti da IBS il colon può reagire più del normale persino alle situazioni di stress e di conflitto meno problematiche: lo stress rende il cervello più consapevole delle sensazioni provenienti dal colon e il paziente le percepisce come sgradevoli o spiacevoli.
Alcune prove scientifiche sembrerebbero suggerire che l’IBS sia collegata al sistema immunitario, che combatte le infezioni nell’organismo.
Il sistema immunitario reagisce allo stress.
Per questi motivi la gestione dello stress è una parte importante della terapia della sindrome del colon irritabile, tra le varie possibilità di gestione dello stress troviamo:

  • esercizi di riduzione dello stress (rilassamento) e terapie di rilassamento, come ad esempio la meditazione
  • terapia e supporto psicologico
  • esercizio fisico regolare, come ad esempio passeggiate o yoga
  • cercare di cambiare le situazioni che causano stress
  • dormire bene, per un numero di ore adeguato

Cosa fare per prevenire

E' utile modificare la dieta, introducendo un apporto maggiore di fibre e di liquidi, ed evitando alimenti a rischio (es. formaggi stagionati, insaccati, frutta con semi, melone, legumi, agrumi, funghi e bibite gassate) e cambiare stile di vita, incrementando l’esercizio fisico. Farmaci come antispastici, antidiarroici e lassativi vanno limitati all’effettivo bisogno nei periodi di crisi acuta e non devono essere usati troppo a lungo poiché causano assuefazione. In generale, comunque, queste indicazioni hanno effetti modesti e temporanei.

Cosa fare per intervenire subito da soli

  • Adottare una dieta opportuna evitando:
    - Latte e latticini
    - Dolcificanti (sorbitolo, fruttosio,…)
    - Marmellata
    - Frutta (in particolare pesche, pere e prugne)
    - Verdura (cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano)
    - Spezie
    - Caffè
    - The
    - Coca Cola e bevande contenenti caffeina
    - Bibite gasate

 

  • Mangiare ad orari regolari e senza fretta
  • Evacuare sempre alla stessa ora (preferibile al mattino dopo la colazione, quando interviene un riflesso fisiologico)
  • Praticare una moderata ma costante attività fisica
  • Evitare l’uso eccessivo di farmaci, lassativi in particolare

Quando occorre lo specialista psicosomatico

Tradizionalmente, in medicina, la sindrome del colon irritabile è una diagnosi di esclusione: non è mai stata dimostrata una correlazione con la motilità intestinale e, quindi, resta una patologia clinica indefinita.
Le cause che provocano questa malattia non sono ancora del tutto chiare, anche se dai risultati di numerose ricerche scientifiche sembra ormai nota la correlazione diretta tra la colite psicosomatica e il ripetersi nel tempo di condizioni di stress, ansia, emozioni negative nella vita del paziente.
Questi fattori psicologici sarebbero a loro volta intensificati da uno stile di vita sedentario, alimentazione disordinata e povera di fibre, assunzione di alcol, caffeina, fumo, situazioni molto comuni nella nostra società.

La psicodiagnosi ed il tipo d’intervento specialistico efficace

Non esiste una cura efficace al 100% e la cura della colite psicosomatica è prevalentemente mirata alla riduzione dei sintomi del colon irritabile.
La cura del colon irritabile passa inevitabilmente attraverso un buon percorso di psicoterapia, tramite il quale il paziente può apprendere strategie di gestione dello stress e identificare i fattori che mantengono l’iperattivazione del sistema nervoso autonomo responsabile delle contrazioni involontarie della muscolatura intestinale, che producono i sintomi della colite.