La parola cistite identifica l’infiammazione della vescica urinaria, l’organo che raccoglie l’urina prodotta dai reni.

La vescica è infatti un organo muscolare-elastico cavo che collega i reni con l’esterno e che funziona come “deposito” dell’urina in attesa dell’espulsione.

Cos'è

Nella maggior parte dei casi, la cistite ha origine batterica: i batteri che si trovano nelle feci possono raggiungere la vescica proprio attraverso l’uretra e, una volta giunti lì, prosperare e provocare l’infiammazione. In particolare, il batterio che più comunemente causa la cistite è Escherichia coli. È una condizione molto frequente e colpisce prevalentemente il sesso femminile: si stima che circa il 25-35% delle donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni abbia manifestato almeno un episodio di cistite nel corso della sua vita e circa un quarto di queste svilupperà un’infezione ricorrente entro 6-12 mesi. Negli uomini adulti la sua incidenza generalmente non supera l’1-2% e tende ad aumentare dopo i 50 anni, in conseguenza di condizioni quali l’ostruzione cervico-uretrale dovute all’ipertrofia prostatica benigna. Spesso questa condizione si associa a prostatite batterica.

Sintomi fisici

La cistite è caratterizzata dai seguenti sintomi irritativi:

  • Pollachiuria: aumento transitorio o permanente del numero di minzioni durante le 24 ore, accompagnato dalla riduzione del volume vuotato per ogni atto minzionale.
  • Disuria: difficoltà saltuaria o continua nell’urinare. La minzione può essere lenta e poco abbondante, richiede uno sforzo eccessivo, i muscoli appaiono contratti e il getto può risultare modificato nel volume o nella forma (deviato, tortuoso, ecc.) o arrestarsi improvvisamente e involontariamente.
  • Stranguria: bruciore o dolore durante la minzione, talvolta accompagnato da brividi e freddo.
  • Tenesmo vescicale: spasmo doloroso seguito dall’urgente bisogno di urinare.
  • Urine torbide, a volte maleodoranti.
  • Talvolta è presente anche ematuria o piuria. Questi termini sono utilizzati per indicare, rispettivamente, la presenza di sangue e pus nelle urine.
    In genere la cistite acuta e non complicata non causa febbre. Quando la temperatura sale oltre i 38 gradi con brivido e dolore lombare è possibile che l’infezione si sia propagata alle alte vie urinarie.
    La sintomatologia della cistite cronica è simile a quella della cistite acuta, ma caratterizzata da sintomi più lievi.

Cause psico-fisiche

  • Disbiosi intestinali o infiammazioni gastroenteriche di varia natura, Escherichia coli facilmente passa nella vescica, ove può determinare infiammazione e più in generale, sintomi cistici;
    risposta immunologica globale della persona.
    Si capisce pertanto come spesso la cistite compaia dopo momenti di stress che indeboliscono la reattività organica.
  • Esposizione al caldo e freddo eccessivo, rapporti sessuali conflittuali, problemi emotivi vari, sono tutte situazioni stressogene in cui la causa prima della cistite non va tanto cercata nel microbo, bensì nella situazione generale di salute psico-fisica dell’individuo.
  • Il terzo fattore è la situazione locale. Normalmente l’urina é sterile e contiene fattori che inibiscono la crescita batterica. Inoltre la vescica secerne una specifica sostanza mucoide che protegge le sue pareti e rende difficoltosa l’adesione ed attecchimento dei germi. Vi sono delle specifiche caratteristiche individuali, congenite o acquisite, per cui in alcune persone la mucosa vescicale è più attaccabile. Dall’interazione di questi tre fattori scaturisce l’evento cistico, che avrà caratteristiche e gravità diverse a seconda del prevalere di uno di questi elementi predisponenti  (come la cistite interstiziale).

Cosa fare per prevenire

Per evitare infezioni ricorrenti le raccomandazioni generali per prevenire le cistite includono:

  • bere almeno due litri d’acqua al giorno
  • evitare di trattenere l’urina
  • evitare il consumo di cibi e bevande che possono irritare l’intestino
  • fare la pipì prima del sonno e dopo i rapporti sessuali
  • indossare biancheria intima in fibre naturali (cotone)
  • curare eventuale stipsi e utilizzare fermenti lattici (la stipsi favorisce la contaminazione del tratto urinario)
  • praticare una regolare igiene intima evitando l’utilizzo di detergenti troppo energici

Cosa fare per intervenire da soli

Evitare:

  • latte e latticini: formaggi stagionati, panna acida, yoghurt
  • zuccheri
  • bevande alcoliche: birra, bibite gassate, caffè, the, succo di mirtilli neri, vino
  • frutta: agrumi, mirtilli neri, uva, pesche, ananas, prugne, melograno, fragole, succhi derivati da questi frutti, quasi tutta la frutta secca
  • verdure: fave, fagiolini, cipolle, pomodori
  • condimenti-spezie: maionese, cibi speziati, cibi etnici (cinesi, messicani, indiani, tailandesi), salsa di soia, aceto, cioccolata
  • carne e pesce: in scatola, essiccato, affumicato, acciughe, caviale

 

Le infezioni di cistite si vanno sempre più diffondendo in concomitanza con la crescita dell’acidosi dell’organismo. L’eccesso di acidità nel corpo comporta la nascita di una situazione che evolve verso la patologia su vari fronti e interessando vari organi e apparati.
Alcune persone non riescono a metabolizzare bene gli zuccheri andando incontro a sovrappeso e diabete, altri metabolizzano male le proteine e sviluppano malattie reumatiche o renali, altri non riescono a metabolizzare il sale creando così situazioni patologiche di ritenzione idrica, altri infine metabolizzano male gli acidi stessi assorbiti direttamente o formatisi nell’organismo.
Il disequilibrio acido-basico a favore dell’acidità è favorevole alla proliferazione delle micosi. Anche artrosi, sciatica, raffreddore cronico, depressione ecc. Sono malattie che talvolta possono essere ricondotte a un disequilibrio acido-base, ossia del “terreno”.
L’acidificazione dell’organismo (cioè l’accumulo di acidi in esso) non è tuttavia solo il risultato di un’alimentazione squilibrata, ma può derivare anche da altre cause.

Quando occorre lo specialista psicosomatico

Condizioni di particolare stress o ansia possono favorire l’insorgenza di episodi di “cistite psicosomatica”, oppure peggiorare i sintomi di questa fastidiosa infiammazione. È tuttavia importante precisare che lo stress costituisce solo uno dei fattori di rischio di questa patologia.
Il nesso di causalità tra la cistite e lo stress dipende dalla riduzione di efficienza del sistema immunitario. Una condizione di stress particolarmente significativo può indebolire il sistema immunitario rendendo l’organismo più esposto ai batteri patogeni come Escherichia coli (3), il batterio più spesso responsabile della cistite.

La psicodiagnosi e il tipo d'intervento specialistico

L'intervento più efficace ,oltre l'uso dei farmaci , consiste nella risoluzione dei conflitti psicologici alla base del disturbo.
Un percorso di psicoterapia significa acquisire gli strumenti per risolvere blocchi e paure.